giovedì 17 maggio 2007

Elezioni universitarie

Poche parole; in primo luogo non parlo per esperienza diretta, in secondo luogo non è che abbia proprio tutta 'sta voglia di fare polemica. Però credo siano interessanti un paio di riflessioni.

Nell'università ci sono alcuni spazi di rappresentanza studentesca. Non sono più paragonabili a quello che succedeva nelle prime università, in cui erano gli insegnanti ad essere agli ordini - ed al soldo - degli studenti, e questo è probabilmente un bene, perché insomma, già le università sono facili così, chissà in caso contrario, ma c'è ancora qualche spazio tutelato. Gli organi interni delle università (senato accademico, CdA, consigli di facoltà ecc.) funzionano un po' come gli organi dei licei, con le varie componenti, mentre ci sono organi eminentemente consultivi lasciati agli studenti in toto, come il CNSU per cui si votava ieri ed oggi.

Il dato è che la partecipazione al voto è scandalosamente bassa. Su migliaia di aventi diritto, non so che facoltà dell'Università di BG, oggi, ha avuto una cinquantina di votanti. E, a BG, non si votava solo per il CNSU, ma anche per il rinnovo degli organi interni. Uno scandalo.

E' decisamente più la spesa che l'impresa...quando poi l'impresa è degna di questo nome. Sappiamo tutti chi ci rappresenta nel Consiglio di Corso di Laurea in Fisica, alla Bicocca. Meta e Lazzaro. Con tutto il rispetto per la buona volontà del secondo, che in questi giorni è impazzito per la campagna elettorale, non c'è di che stare allegri.
L'analisi di questo fenomeno può essere duplice; da un lato, potrebbe essere la generalizzata disaffezione per la politica, ma è una cosa di cui parliamo talmente spesso, che probabilmente non è vera, e lo dimostrano le eccezionali affluenze che si verificano per tanti appuntamenti elettorali generali, anche da parte dei giovani. Essendo perplesso da questa possibile spiegazione, ci sarebbe la seconda, che mi lascia deluso ma non so come controbattere. Il sindaco, il Parlamento, fanno qualcosa. Che sia bene o male, la loro azione influisce pesantemente sulla vita dei cittadini. E' giusto, ed i cittadini lo sanno bene, andare a votare per determinare, in qualche modo, questa influenza. Al contrario, qualcuno alzi la mano a dire cosa fanno i rappresentanti degli studenti all'università, non dico che cambi, ma che influenzi la vita degli altri studenti. Almeno al Liceo si organizzavano assemblee, feste e cose così.
Abbiamo discusso, all'ultimo coordinamento regionale dei GdM lombardi, se concausa di questa disaffezione sia dovuta all'impegno (altri direbbero ingerenza) della politica sull'università. Alla Cattolica, mi dicono i miei colleghi, si preferisce apparire meno come partito (si parla di noi, DL e DS) e più travestiti da associazioni di tipo culturale. A Bergamo abbiamo ritenuto, al contrario, che la visibilità dei partiti (ed in questo caso non solo nostri, perché tale è la decisione presa, ad esempio, sia dalla destra (azione universitaria e forza italia) e dalla Lega, che competono con proprie liste chiaramente identificate ed identificabili) potesse fare da ulteriore sprone alla partecipazione, ma evidentemente non ha influito in maniera significativa (abbiamo battuto meglio su economia, e qui pare che i votanti siano di più, vedremo gli spogli per sapere dove indirizzati).

Credo proprio che il punto sia che questi rappresentanti degli studenti facciano ben poco. Non voglio sapere, né fare polemica, se fanno poco perché non ne hanno il potere oppure perché si dedicano a cose marginali, o perché non si sanno vendere bene, o perché l'Università, alla fin fine, è una cosa seria ed uno mica ha tempo di giocare al piccolo politico, o perché gli altri studenti se ne fregano e i poveri rappresentanti sono lasciati soli a loro stessi. Un fatto è, però, che se non si verifica un'inversione di tendenza, diventano veramente inutili.

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