Un paio di mesi fa s'era scritto argomentando alla luce delle norme del diritto canonico a proposito della questione del ritiro della scomunica ai quattro presuli ordinati da Lefebvre, e sopratutto nei commenti avevo espresso dubbi sulla validità dell'atto (o meglio, più che sulla validità, sull'immediata riscomunica che, essendo latae sententiae, avrebbe dovuto avvenire). La lettera del Papa che tanto scalpore ha fatto sulla stampa dovrebbe chiarire la questione; alcuni commentatori hanno equiparato l'atto alla remissione delle reciproche scomuniche che papa Paolo VI ed il Patriarca Ecumenico Atenagora hanno concesso nel 1965.
sabato 14 marzo 2009
Su scomuniche, diritto canonico ed altre amenità siffatte/2
Pubblicato da Cassa alle 10:02
Etichette: notizie, riflessioni
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