Complice il lavoro dei miei amici, nonostante le loro solenni promesse che risalgono all'incirca al mese di febbraio, si riduce sempre di più il tempo che resta per fare una vacanza in compagnia.
Che poi non sarebbe neanche vero, perché il tempo c'era, volendo, ma in corso d'opera i vari hanno avuto priorità diverse, che hanno fatto loro allungare le ferie in periodi diversi, e quindi alla fine è andata così. In tal modo, a dispetto delle previsioni che volevano nove giorni di vacanza nella casa in quel del Lido di Jesolo, siamo riusciti (e dovremmo forse dire grazie) a fare un fine settimana soltanto - che, per chi ha guidato cioè io, è stato passato più al volante che ad intrattenermi in qualsiasi altra attività. Non ho ancora recuperato le foto che prima o poi pubblicherò da qualche parte, quindi mi limito ad un breve (compatibilmente con la mia logorrea) riassunto.
Si parte venerdì alle 18.30, Fabio e Daniele oltre a me, perché il Tar ha dato, al solito, buca all'ultimo e con lui abbiamo ricevuto la defezione della sua auto, per cui ho dovuto prendere su la sempre più moribonda Ulysse. Viaggio tranquillo (nonostante un incidente sulla tangenziale di Venezia) e cena al Vecio Piave di Caposile (l'apparente contraddizione si spiega con il fatto che, prima di imponenti opere di canalizzazione, il Piave (detto "Vecchio") arrivava nella località che, ora, è dove arriva il Sile tramite il canale detto "taglio del ~" e si avvia alla foce nel vecchio alveo del Piave - dunque a Caposile c'è il Vecchio Piave). Cena veramente luculliana, una fiorentina a testa, una costata di puledro per chi ha ancora fame, abbondante dessert, chiacchiere con il cameriere che quasi non ci lasciava andare più via, dai buoni clienti che siamo stati.
Dopo cena salto in centro per vedere che aria tira - poca gente, venire in questo periodo ha controindicazioni - beviamo qualcosina al gasoline e via a casa. Il giorno dopo viene l'ora di fare la spesa, cosa che porta via tutto il mattino perché cerchiamo sempre il miglior rapporto qualità-prezzo-grado alcolico. Pranzo alla griglia, ancora una fiorentina a testa più un ottimo filetto al pepe verde, e finalmente beviamo seriamente, in quanto nella spesa ci siamo procurati lo zio Jack ed anche l'acqua tonica per fare whisky and soda. Dopo pranzo salto in spiaggia, giusto per dire che ci siamo stati, e torniamo a casa per cena (ancora abbondante). Poi si esce e si torna in centro, si beve qualcosa e si viene a sapere che c'è Franchino all'Aida. Già, visto che non siamo a quaranta minuti d'auto dal Matrix, per quando lo vogliamo vedere, e c'è proprio BISOGNO di vederlo a Jesolo...però l'ingresso è libero, per cui l'unico problema rimangono i tre quarti d'ora di coda prima di entrare nel locale. A casa presto, verso le due e mezza, ma su ancora un'oretta bevendo e mangiando schifezze. Finalmente si va a letto, ma tanto ci si alza l'indomani in tempo per andare a messa...pranzo (finendo il filetto ed altri generi alimentari aperti) e pulizia generale, ritorno a Rosciate per le sette. Un soffio.
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