Mi spiace per il copyright, ma questa fiaba centimetropolitana di Elio (di EelST) è troppo adatta a noi fisici, quindi la propongo.
Un fisico si accorse un giorno che le particelle subatomiche
su cui stava conducendo esperimenti che gli sarebbero valsi il premio Nobel
erano in realtà dei moscerini che si erano infiltrati nell'acceleratore del
CERN. Il problema era grave perché il fisico si era compromesso con i colleghi
anticipando i risultati dei suoi rivoluzionari esperimenti, a tal punto che non
poteva più tornare indietro. Ammettere l'errore e rivelare la storia dei
moscerini era impensabile per uno scienziato del suo prestigio; decise perciò di
far finta di niente. I risultati degli esperimenti vennero pubblicati sulla
rivista dei fisici e nessuno fece obiezioni di sorta. Accadde però che un altro
fisico, avendo prenotato l'acceleratore del CERN per compiervi i suoi
esperimenti, lo trovò pieno di moscerini, perché nel frattempo questi si erano
riprodotti. Per farla breve, comprò un insetticida e fece una bella
disinfestazione, dopo la quale disinfestazione però né a lui né a tutti gli
altri fisici riusciva più alcun esperimento, neanche quelli più semplici.
Nell'ambiente dei fisici iniziò a farsi strada la convinzione che in tutti gli
esperimenti in cui si era creduto di studiare il comportamento di particelle
atomiche e subatomiche accelerate, in realtà si stavano osservando dei
moscerini. Si misero in dubbio tutte le teorie più collaudate, finché un giorno
l'uomo delle pulizie, un peruviano, si accorse che era rimasto giù il salvavita.
La comunità dei fisici tirò un sospiro di sollievo, e in tutta questa confusione
la fece franca anche il fisico del premio Nobel farlocco; gli unici che ci
rimisero furono i moscerini.
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