Solo due parole perché ora non ho tempo di dilungarmi (e dimostro anche una certa carità di patria, a non farlo).
NON andate a vederlo!, è un consiglio d'amico. Perché non credo sia possibile frullare cliché, luoghi comuni e soprattutto castronerie in un mix così americanata che più americanata non si può. Solo su una cosa è riuscito a mettermi la pulce nell'orecchio, e cioè sull'elezione del papa tra un non-cardinale, che secondo il "grande elettore" (così lo chiamano nel film, direi che più propriamente è il Cardinale Protodiacono (o ultimo diacono, non ho tempo di approfondire la questione)) non potrebbe avvenire fuori dal Collegio se non per acclamazione. Ho verificato la Universi Dominici Gregis che abolisce questa modalità d'elezione (e anche quella per compromesso), e - come mi risultava - nulla osta eleggere papa un qualunque battezzato.
Va beh, cosa ci si aspetta dagli americani?
2 commenti:
Per me la cosa che sta meno in piedi di tutto il romanzo è l'idea che, per non peccare, invece di fare un figlio secondo natura il sacerdote ricorre alla fecondazione artificiale. Mi pare che un rapporto al di fuori del matrimonio sia una colpa meno grave di quanto non sia una fecondazione artificiale.
Sembra così anche a me. Una sera ne abbiam discusso con il curato, e la "classifica" degli atti impuri sembra proprio privilegiare il criterio di "più è secondo natura, meno è grave". I rapporti fuori dal matrimonio sono tra i meno gravi.
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