martedì 6 marzo 2007

Piove...

Yes, the newspapers were right: snow was general all over Ireland. It was falling on every part of the dark central plain, on the treeless hills, falling softly upon the Bog of Allen and, farther westward, softly falling into the dark mutinous Shannon waves. It was falling, too, upon every part of the lonely churchyard on the hill where Michael Furey lay buried. It lay thickly drifted on the crooked crosses and headstones, on the spears of the little gate, on the barren thorns. His soul swooned slowly as he heard the snow falling faintly through the universe and faintly falling, like the descent of their last end, upon all the living and the dead.

Ecco, con la differenza che la neve è bella, attutisce i rumori e le spigolature, cancella le cose brutte con il suo manto; mentre la pioggia è grigia, aggiunge con lo sciabordio delle pozzanghere rumore al rumore, fa fango anche dove, prima, era bello. Così mi sento oggi.
Non vorrei essere frainteso, in primo luogo: sono contento quando piove, mi piacciono i giorni grigi ed umidi. Non perché siano belli, ma perché sono a misura d'uomo, conformi alle brutture in cui vive, non lo fanno sentire piccolo ed inutile; se poi è grigio, e non si ha panorama, ecco che si è paghi di se stessi.
Non sono quello che sembro e, per converso, non sembro quello che sono. Ci ero riuscito, quasi, in lunghi anni avevo inspessito la corazza, non ti curar di loro, ma guarda e passa l'avevo marchiato sulla coscienza; ero consapevole di non poter piacere a nessuno, in questo modo, ma mi ero reso conto che, alla fine, anche a me non piaceva né sarebbe piaciuto nessuno, e quindi tanto meglio. Avevo, ed in realtà ho, molto altro a cui pensare. Fossi rimasto da solo, avrei lavorato di più. Se qualcosa, qualcuno, qualcuna fosse cominicato ad interessarmi troppo, non c'era che una possibilità: turarmi il naso, andare là e farmi odiare. Il che mi risulta facile.
Ma questo errore, no. L'ho fatto mesi fa. Inutilmente mascherato. Che colpa ne ho io, dicevo, se le sensazioni mi fanno "patire", e pur sapendo che non avrei dovuto farmi piacere nessuno, lei mi piace? In fin dei conti, questo non influiva né sull'azione, né d'altro canto potevo prendermela per qualcosa indipendente dalla mia volontà. Non siamo noi che facciamo le sensazioni, noi prendiamo solo le decisioni. E l'ho sostenuto, per mesi; con coerenza anche grottesca, con ostentato disinteresse. "Fare finta di niente", questa la mia bussola. Ignorando una cosa, questa non esiste. Sparisce. Si leva di torno con i problemi che porta con sé.
Peccato per un particolare. Io so essere falso, sarò un mentitore spudorato, farò di tutto perché nessuno sappia se penso o meno quello che dico, se voglio o meno quello che faccio. Vorrei ingannare tutti, non so ingannare me stesso. Eppure lo sentivo, sul fondo dell'anima, il lento infausto ribollire. Potevo, posso ridere quando voglio essere serio, posso essere serio quando vorrei soltanto essere altrove; non posso volere di non volere. E questo mi ha rovinato, mi rovina.
Sentivo in questi giorni il troppo sublime dispiegarsi della stagione...io odio la primavera. È troppo bella. Nessuno se la può meritare. Ed odio quelli che sono contenti perché è primavera. Di che vi rallegrate? È forse merito vostro?
Ma lasciamo perdere. Non diamo la colpa all'asse terrestre, o al Creatore. Perché, pur sapendo che non era vero che mi piaceva e basta, pur sapendo che non era vero che io mai e poi mai avrei potuto (nell'ordine) abituarmi, affezionarmi, voler bene a qualcuno anche dopo quella lunga e patetica vicenda chiusa anni fa, ho finto di crederlo con tutti, ma soprattutto ho cercato di ingannarmi?
Adesso è peggio. Non è morto nessuno, certo. Domani è un altro giorno, certo. Un sacco di banalità di tenore più o meno simile, che non ho capito perché si dicono che da che mondo e mondo non hanno mai consolato nessuno...
La cosa assurda è che, oggi, non ho mica avuto sorprese. Sapevo dove stavo andando a parare, prima di affrontare la cosa. L'ho sempre sostenuto davanti e contro quegli inutili ottimisti dei miei colleghi. E adesso si vedrà

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