Sto facendo un po' d'ordine, e capisco che l'antifona sia ormai fuori stagione; ma, visto che il ritaglio di giornale che avevo salvato (due anni fa, pare cercando l'articolo dell'Osservatore Romano da cui l'avevo preso) si sta disfacendo, e comunque nel mio portafogli non l'avrebbe mai letto nessuno, lo posto qui. Che, poi, è anche intonato al racconto.
Tre croci piantò Pilato sul Golgota, due per i ladroni e una per il datore di vita; l'Ade la vide e disse a quelli di laggiù: "O miei ministri e miei eserciti, chi ha conficcato un chiodo nel mio cuore? Una lancia di legno mi ha trafitto all'improvviso, le mie viscere vanno squarciandosi, il mio ventre è nei dolori, infuria il mio spirito, e sono costretto a rigettare Adamo e i nati da lui che a me mediante un albero erano stati dati: un albero li introduce di nuovo in paradiso. (Tropario della Terza Domenica di Quaresima, rito orientale)
lunedì 2 maggio 2011
Perso nelle tasche
Pubblicato da Cassa alle 12:20 3 commenti
Etichette: riflessioni
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